Le donne di Kabul. Nello sguardo del fotografo Pino Settanni
27 Maggio 2024Collezione Palma Bucarelli | Segnali
28 Maggio 2024Quando si pensa a Fellini, la mente corre a una lunga serie di straordinarie sequenze filmiche, vere e proprie visioni oniriche che hanno fatto la storia del cinema italiano e mondiale. Dall'apparizione del transatlantico Rex in Amarcord alle maschere grottesche del Satyricon, l'epopea felliniana è un continuo accavallarsi di immagini e contenuti che legano l'arte alla letteratura, il surrealismo più elitario alla realtà più quotidiana, la citazione dotta all'ironia popolare.
Pochi sanno però che la visione onirica alla base di queste magnifiche messe in scena sono il frutto di un lavoro meticoloso, più intimo ma non meno visionario: tavole di tempera e gesso su cartoncino, capaci di evocare i tratti fisici e caratteriali degli attori, le atmosfere variamente domestiche, estranee o surreali degli ambienti.
Con Federico Fellini dietro le quinte, Fondazione Cirulli offre uno sguardo approfondito sui lavori di scena di Danilo Donati, scenografo e costumista di rilievo internazionale nonché vincitore di due premi Oscar e di un David di Donatello che, attraverso le collaborazioni con Pasolini, Fellini e Benigni, ha scritto pagine fondamentali nella storia del cinema italiano del Novecento.
Articolata in un percorso che esamina tre importanti film - Amarcord, Satyricon e Casanova - la mostra comprende una decina di studi originali di Danilo Donati, difficile selezione da un corpus di oltre 100 opere, capaci di catapultare il visitatore nell'atmosfera del set cinematografico per offrire un affresco dello straordinario rapporto tra arti visive, arte cinematografica e artigianato artistico che sono alla base della fortuna del cinema italiano.