Fondazione Cirulli partecipa al Fuorisalone con una mostra sulla città moderna

28/03/2024

In occasione di Miart e Fuorisalone 2024, Fondazione Cirulli apre a Milano la mostra

La nascita della città moderna: da Antonio Sant’Elia a Ludovico Quaroni
Selezione dalla Collezione di Fondazione Cirulli

negli spazi di Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura

 

Le rivoluzioni politico-sociali e materiali hanno prodotto repentine accelerazioni nello sviluppo del Paese e hanno contribuito a creare degli spazi di progettazione e di intervento creativi che da una parte si sono inseriti nel contesto di discussione internazionale - con il razionalismo, per esempio - e dall'altra hanno dato il via ad una azione di recupero delle forme del passato, secondo una logica di spostamento e “condensazione”, che sono all'origine di nuove forme teoriche e progettuali (postmodernismo).
La città e le sue architetture diventano una delle cifre di questa modernità che procede con movimenti di proiezione utopica, colma di ansia progettuale ma anche di remore anti-moderne. 

La mostra propone una lettura breve ma intensa e multiforme dell’immaginario architettonico e urbano nella cultura italiana della prima metà del secolo scorso, recuperando le proposte più significative provenienti dall’architettura e dalle arti figurative.

La città moderna delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti, delle fonderie, delle ciminiere delle fabbriche, dei gasometri e delle periferie disegna e fissa il nuovo volto urbano del Novecento. È “La città che sale”, che cresce su se stessa, rinnovandosi e rinnovando insieme la società e gli uomini che la compongono. 

Gli artisti vivono la metropoli come un “organismo” vorace, indifferente nel suo continuo e incessante sviluppo, oppure la vedono come una gioiosa “macchina pulsante” da lanciare a tutta velocità verso l’avvenire. 

Sulla scia della rivoluzione futurista del primo decennio del ‘900, gli architetti razionalisti italiani cercheranno di costruire concretamente il “futuro-presente” cercando di rispondere alle nuove esigenze imposte dalla modernità. Le città diventano così laboratori di sperimentazione di nuovi linguaggi urbanistici e architettonici dove il cemento, il ferro e il vetro assolvono al doppio compito di funzionalità e di bellezza. 

Al rigore degli architetti razionalisti, altri artisti rispondo percorrendo strade diverse, puntando innanzi tutto a un recupero del passato. La “riscoperta” del Quattrocento, infatti, serve ai costruttori novecenteschi a rifondare le basi della modernità su radici che affondano nell'humus della gloriosa tradizione italiana. In questo clima di “Ritorno all'ordine”, al “buon mestiere” s'inseriscono anche gli architetti più importanti dell'epoca operanti nei più grandi cantieri urbanistici nazionali. Tra questi, un caso particolare è rappresentato dall'EUR (E42), il quartiere-città a ovest di Roma all'interno del quale il nuovo linguaggio internazionale del Razionalismo s'integra e si salda con l'antica architettura romana. Le facciate bianche e lisce degli edifici, i pilastri squadrati e gli archi a tutto sesto, le grandi esedre e gli ampi spazi aperti attraversati da lunghi viali “imperiali”d'ispirazione classica, infatti, sono per i nostri architetti esempi altissimi di quegli stessi ideali di funzionalità, igiene e produttività sostenuti dai maestri stranieri del Razionalismo per la progettazione e realizzazione della “città moderna”. 

Un omaggio anche all'artista Gino Sarfatti, figura preziosa nella storia del design industriale italiano che nel 1939 fonda a Milano Arteluce, dove si dedica alla ricerca di soluzioni innovative nei materiali e nelle tecniche produttive con grande attenzione al rapporto luce-spazio.

 

La nascita della città moderna: da Antonio Sant’Elia a Ludovico Quaroni
Selezione dalla Collezione di Fondazione Cirulli

Dal 12 al 21 aprile 2024 | dalle ore 12.00 alle ore 20.00
Inaugurazione | lunedì 15 aprile, dalle ore 18.00 alle ore 21.00
ingresso libero

Antonia Jannone Disegni di Architettura
Corso Garibaldi, 125
Milano